Nato nel 1962, dalla mente delle due sorelle Giussani,
Angela e Luciana, Diabolik è forse uno delle poche "produzioni
proprie" della quale l'Italia può vantarsi, oltre ad essere l'eroe
dell'infanzia ( e non solo) di molti di noi. Ladro in calzamaglia nera, senza
identità e con pochi ricordi del suo passato, Diabolik è un eroe contro
corrente e con una moralità tutta sua.
Per anni, la psiche e il modo di fare dell'eroe dai mille
volti, ha subito un processo di evoluzione, trasformandolo dallo spietato
assassino dei primi albi, a ladro dai mille trucchi, che non versa una goccia
di sangue a meno che non sia obbligato. Freddo come l'acciaio e spesso ambiguo,
Diabolik in più di un albo, ha sottolineato il suo disinteresse verso "il
sociale", ammonendo la sua compagna Eva Kant con frasi del tipo "non
sono cose che ci riguardano", quando questa si è dimostrata
particolarmente sensibile verso problemi come il maltrattamento delle donne, ma
mai si è tirato indietro quando si trattava di fare giustizia.
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